Doccia walk in 120 cm: opinioni, vantaggi e svantaggi reali

Con una parete da 120 cm si evita l'effetto claustrofobico tipico dei box doccia angolari 80x80, senza però occupare l'intera lunghezza della stanza. È considerata la misura minima raccomandata per garantire che l'acqua non fuoriesca eccessivamente durante l'uso, permettendo al contempo una totale libertà di movimento sotto il getto.

Questa dimensione si adatta perfettamente anche a planimetrie complesse o bagni lunghi e stretti. Se la tua sfida è ottimizzare spazi ridotti, come approfondito nel nostro articolo su Progettare un Bagno di 3 mq: Idee Salvaspazio per un Ambiente Funzionale, una walk-in ben posizionata elimina l'ingombro del raggio di apertura di un'anta a battente, recuperando centimetri vitali.

Tra i punti di forza indiscussi citati nelle opinioni troviamo l'accessibilità immediata: l'assenza di gradini, binari inferiori o porte da scavalcare la rende la soluzione più sicura per anziani o persone con mobilità ridotta. Inoltre, la pulizia è drasticamente semplificata; non avendo cerniere, guarnizioni magnetiche o rotelle di scorrimento (che spesso si arrugginiscono o incrostano), la manutenzione ordinaria è veloce e igienica.

La criticità più frequente riguarda il cosiddetto 'effetto freddo'. Non essendoci un volume chiuso che trattiene il vapore, la temperatura percepita sotto la doccia può essere inferiore rispetto a un box chiuso, specialmente in inverno se il bagno non è ben riscaldato. Alcuni utenti segnalano anche fuoriuscite d'acqua se si utilizza un soffione 'a cascata' troppo potente orientato male rispetto alla parete di vetro.

Per una lastra da 120 cm, lo spessore da 6mm è sconsigliato. L'8mm temperato è il minimo sindacale per garantire sicurezza e una buona rigidità. Tuttavia, il vetro da 10mm offre una stabilità superiore e un aspetto decisamente più lussuoso ('high-end'), riducendo le vibrazioni e necessitando di bracci stabilizzatori meno invasivi.

Assolutamente sì. Un buon trattamento nanotecnologico di fabbrica rende il vetro idrorepellente, facendo scivolare via l'acqua molto più velocemente. Questo riduce drasticamente i depositi minerali che opacizzano la superficie, un fattore chiave per mantenere quella trasparenza cristallina che rende la walk-in così attraente.

Il piatto doccia per walk in 120 cm deve avere una pendenza interna impeccabile per convogliare l'acqua verso la piletta di scarico rapidamente (si consigliano pilette 'turbo' o ad alto flusso). Materiali come la resina effetto pietra o il solid surface sono preferibili alla ceramica per la loro aderenza antiscivolo e la possibilità di taglio su misura.

Anche la posizione del soffione o dell'eventuale nicchia portaoggetti è vitale per evitare che l'acqua rimbalzi fuori. Per dettagli tecnici su dove posizionare gli accessori a muro, potrebbe esserti utile leggere i nostri parametri sull'altezza nicchia doccia.

Una parete in cristallo trasparente 8mm con profilo cromato standard parte da una base economica di circa 150-200 euro. Se si opta per vetri fumé, serigrafati, spessore 10mm o con profili neri opachi di design (stile industriale), il costo può salire facilmente a 400-600 euro. I modelli con braccio stabilizzatore telescopico o a soffitto tendono a costare leggermente di più.

Al prezzo del vetro bisogna aggiungere il costo del piatto doccia per walk in 120 cm (media 250-450 euro per una resina di qualità) e la manodopera. Realizzare una doccia a filo pavimento piastrellata con canalina di scolo in acciaio inox è spesso la soluzione più costosa a causa della necessità di impermeabilizzazione specifica del massetto.